Il testamento di Forni: 409 anni dopo

409 anni fa – allora, nel 1610, il 26 gennaio era un martedì – fu registrato il testamento di Girolamo Forni – il committente di Villa Forni Cerato – testamento dettato sul letto di morte al notaio due settimane prima, domenica 10 gennaio. La sepoltura di Forni è poi avvenuta mercoledì 27 alla Chiesa dei Carmini.
Riportiamo il testo notarile liberamente trascritto.

Notaio Francesco CERATTO in Vicenza
Volontà ed eredi testamentari che Gerolamo Forni, infermo ma sano di mente, dettava dal suo letto domenica 10 gennaio dell’anno 1610:
• Nomino esecutori testamentari e Commissari:
 Conte Leonardo VALMARANA mio amorevolissimo signore
 Francesco Ceratto
 Giovanni Battista LIVIERA
carissimi amici, che confido accetteranno l’incarico e lo svolgeranno con amore e carità facendo le cose giuste e oneste.

• Essere sepolto ai CARMINI, in forma privata, quando verrà la mia ora
• 10 ducati ai poveri carcerati
• 30 ducati ciascuna a 3 donzelle per il loro matrimonio, scelte dai Commissari, le più bisognose
• destinare tutti i costi per una mia degna sepoltura a fra Giobatta, il mio confessore
• 3 ducati come elemosina ad Anna da Schio, che abita vicino alla fontana in Levà degli Angeli
• 1 ducato al mio servitore Lorenzo BARUFFA, oltre al dovuto salario
• dare a donna FIORE, mia inserviente, l’usufrutto della mia abitazione e ogni anno 4 stai di frumento e un mastello di buon vino
• 100 ducati ciascuno ad Orazio figlio di Battista, il fabbro di Pieve, e a Zuanne, mezzadro di
Boldrini a Thiene
• 20 ducati alla signora Lucrezia CERATTA
• 30 ducati a mio nipote Giacomin di Pieve
• Chiedo di mettere il mio busto di stucco e quello del cardinal BEMBO, opere del fu Alessandro VITTORIA, mio amico, che sono nel mio studio a Vicenza, nella mia casa in Montecchio Precalcino sopra i due caminetti; il primo nella camera sopra l’orto, l’altro nella mia a destra entrando. Fatele mettere in opera dal figlio del Maestro Francesco, lo scultore in Contrà Pedemuro. Lo farà per farmi piacere, ma comunque pagatelo correttamente.
• Gli altri beni di valore, i disegni, le pitture, i miei quadri e quelli del mio studio, siano venduti al miglior prezzo. Il ricavato, per metà va agli eredi.
• Fa eccezione se qualche opera d’arte, qualche cosetta più bella, dovesse piacere ai Commissari e in particolare a Giovanni Battista LIVIERA, che ha un buon gusto. Di questo ne ho già parlato di persona all’altro Commissario Francesco CERATTO.
• Subito dopo la mia morte, voglio che i Commissari facciano l’inventario di tutto, i mobili, sia a casa di Vicenza, sia in Villa e che nulla sia toccato senza il loro ordine.
• Se il Conte Leonardo VALMARANA dovesse essere in viaggio, aspettate il suo ritorno, ma da subito gli altri due Commissari devono custodire il tutto ed in particolare Francesco CERATTO, carissimo amico, si prenda cura del contante e dei miei crediti documentati.
• E poiché ho la fortuna di avere nella villa di Montecchio Precalcino un complesso bello e di valore, in ottimo stato, usato saltuariamente e poiché desidero sommamente che venga mantenuto di tutto punto, così come ho fatto io, da sempre ho pensato di lasciarlo solo a chi lo avrebbe curato al massimo. Pertanto ne proibisco la vendita, nemmeno parziale. Lascio dunque questo bene ai figli di mio nipote Giovanni CERATTO, cioè Iseppo, Geronimo e Baldassarre, ai loro figli e ai figli dei loro figli, purchè maschi, legittimi, naturali e concepiti nel legittimo matrimonio, finchè ce ne saranno.
• Nomino gli stessi, cioè Iseppo, Geronimo e Baldassarre CERATTO, figlioli di mio nipote Giovanni CERATTO, figlio di Nicola, eredi universali di tutti gli altri miei beni, mobili ed immobili di ogni sorta, tutto diviso in tre parti uguali.
Ordino loro di vivere da uomini per bene e gli proibisco di giocare a carte d’azzardo e voglio che obbediscano ai Commissari, ai quali raccomando le persone e la roba che lascio.

Io, Girolamo Forni, dichiaro che quanto scritto sopra è la mia volontà.

(Seguono le firme dei sei testimoni e le registrazioni ufficiali)
• Francesco CERATTO
• Giovanni PALLAVICINO
• Baldassarre TRISSINO figlio di Iseppo
• Giambattista CARMAREGA di Marcantonio
• Ludovico CARTOLARI di Iseppo
• Angelo ROMAN di D. Matio
• Giacomo ZANCAN

Ufficio sigilli dal libro dei decreti del notaio D. Nicolai Bernardo

Letto scritto e firmato martedì 26 gennaio 1610 dal notaio Francesco CERATTO in Vicenza